Parigi - Roubaix

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    O'Grady, che pazza Roubaix

    Il caldo lancia una strana edizione della Roubaix con un O'Grady incredibile e meritato vincitore. Una fuga di 30 uomini caratterizza la corsa, poi Ballan e Cancellara escono di scena per cadute e forature, mentre Boonen non sfonda. O'Grady piazza un inatteso attacco ad una trentina di km dall'arrivo e va a vincere, con Flecha e Wesemann che salgono sul podio ed un grande Petito al 5° posto

    Che strana questa Roubaix edizione numero 105. Una corsa davvero anomala con colpi di scena che hanno tagliato fuori improvvisamente diversi favoriti, con una fuga di ben 30 uomini che ha condizionato l'andamento tattico e con un vincitore, O'Grady, che ha fatto la spola tra i fuggitivi ed il gruppo prima di capire di essere il più forte. Alla base di tutto probabilmente il caldo, che ha reso questa Roubaix molto diversa da quelle degli ultimi anni, aperta a più corridori. Tra tante cose anomale però per fortuna è entrato nell'albo d'oro quello che si è dimostrato il corridore più forte in questa giornata, questo Stuart O'Grady che ha fatto un numero davvero speciale.

    La corsa ha preso ben presto un andamento di difficile interpretazione, con 30 uomini che se ne sono andati nei primi km. Uomini anche importanti come O'Grady (CSC), Hammond (T-Mobile), Steels (Predictor), Tosatto (Quickstep), Franzoi (Lampre) e Petito (Liquigas). Con un gruppo di attaccanti così folto la media si è inevitabilmente alzata, favorita anche dall'alta temperatura e dall'assenza di vento. Il gruppo ha lasciato al massimo 4', intuendo il pericolo, e la prima vera selezione si è fatta nella Foresta di Arenberg, dove tra i battistrada Grabsch (Milram) ha fatto una bella passerella solitaria protrattasi per qualche decina di km, mentre Wesemann (Wiesenhof) è stato il più attivo in gruppo. Dal plotone hanno perso contatto Burghardt (T-Mobile), Pozzato (Liquigas) e Ballan (Lampre), quest'ultimo caduto ad Arenberg, ma poco dopo la Foresta tutti sono riusciti a recuperare con il gruppo che si è molto rinfoltito. Un recupero effimero però, perchè Ballan è finito nuovamente a terra abbandonando ogni sogno di gloria e Pozzato non è mai stato nel vivo della corsa ristaccandosi quasi subito. Hoste (Predictor) e Cancellara (CSC) si sono fatti vivi sui successivi settori di pavè ma senza causare grandi danni ed è stato invece un tentativo di Flecha (Rabobank) con Leukemans (Predictor) e Michaelsen (CSC) ad avere successo. Il terzetto si è riportato in breve sui resti del plotoncino degli attaccanti mattutini, dai quali intanto erano evasi al comando Kopp (Gerolsteiner), Pollack (Wiesenhof) e Van Impe (Quickstep). Poco dopo il riaggancio è riuscito anche ad un coriaceo Wesemann, proprio mentre Cancellara è sparito improvvisamente dalle prime posizioni del gruppo. Lo svizzero è rimasto attardato per una foratura ed una sferzata di Boonen, cui è rimasto agganciato anche Baldato (Lampre), non gli ha più permesso di rientrare. Ma qui è entrato in gioco O'Grady: l'australiano era partito con la fuga dei 30, poi era rimasto attardato per una foratura ad Arenberg, aveva atteso il gruppo per sostenere Cancellara, quindi era tornato davanti. Ad una trentina di km dal traguardo, appena esaurita l'azione di Kopp, Pollack e Van Impe, l'australiano è partito tutto solo con un passo davvero notevole. I tratti di pavè più duri che si sono succeduti non hanno fatto altro che dilatare il distacco e consegnare alla storia un degnissimo vincitore della classicissima delle pietre. Dietro Flecha e Wesemann provavano il forcing e solo Leukemans ed un grande Petito riuscivano a restare con loro, mentre Franzoi ha dovuto mollare ed insieme ad Hammond è stato ripreso dall'ultimo sussulto d'orgoglio di Boonen che sul Carrefour de l'Arbre ha staccato gli altri del gruppo. O'Grady ha raggiunto il velodromo di Roubaix da trionfatore, mentre Flecha e Wesemann si sono disputati le altre piazze sul podio finendo in quest'ordine davanti a Leukemans e a Petito. Davvero straordinaria la prova del corridore laziale, in fuga per tutta la giornata ed ancora in grado di giocarsela con i più forti e freschi nel finale. Boonen ha battuto gli altri inseguitori per un 6° posto che è ben poca cosa, davanti ad Hammond, Franzoi e Van Impe, mentre Baldato si è aggiudicato la volata del gruppo ed il 10° posto.

    fonte: grandeciclismo.net
     
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